Stefano Nicoletti

Frizioni

Questa manovra è in parte una specie di sfioramento profondo, differisce da questo per la maggior energia, pressione e velocità di esecuzione. L'effetto della frizione è uno sviluppo massimale di calore fino ai livelli più profondi. Conseguenza di questa ipertermia è una valida vasodilatazione con maggior afflusso sanguigno e quindi iperemia. La manovra può dare un senso di fastidio al paziente per cui è necessario effettuarla con intelligenza e discrezione, limitandosi ai casi effettivamente necessari e comunque non insistendo molto, soprattutto nei casi di pazienti eccessivamente sensibili.

La manovra può essere effettuata:

a) con il palmo delle mani, con movimenti ritmici di “va e vieni” sia in senso longitudinale che trasversale.

b) con i polpastrelli delle dita lunghe delle mani atteggiandoli a ponte con movimenti ellissoidali o circolari.

Le frizioni trovano particolare impiego nel trattamento degli ispessimenti capsulari, sui tessuti cicatriziali e facilita inoltre il riassorbimento di alcune infiltrazioni patologiche come cellulite e pannicoliti.
Le frizioni sono dannose se praticate lungo la faccia interna della coscia seguendo il percorso della safena.


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